sabato 7 novembre 2009



Il Quarto Grammy!

Laura sei grande!

giovedì 23 luglio 2009

Mi piaci quando taci - Pablo Neruda

MI PIACI QUANDO TACI

Mi piaci quando taci perché sei come assente
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

sabato 7 marzo 2009

PARTI DEL MIO PRIMO ROMANZO

Judy Colber si affacciò alla finestra della sua stanza, appoggiando i gomiti sul davanzale, e restò a guardare i radi alberi che circondavano la cittadina australiana di Tennant Creek, le montagne in lontananza, il sole che calava dietro di esse, le case dei vicini e la gente che passava davanti a casa sua, pensando a chi era venuto prima di lei.Gente che aveva abitato lì molto tempo fa, in quella casa dai muri di legno, che si ergeva su due piani, con la cucina lunga e spaziosa, il salotto dove solevano riunirsi e il cortile in cui sostava sempre l’auto di suo padre. Pensava ai ragazzi come lei, alle donne, agli uomini che hanno vissuto e sono morti in una di quelle stanze, oppure che sono nati, hanno litigato, pianto e amato in quei luoghi.Erano come presenze invisibili che aleggiavano intorno a lei, senza mai darle pace, nonostante non sapesse niente di loro e non riuscisse nemmeno ad immaginare che aspetto avessero. Forse le somigliavano, oppure somigliavano ai suoi genitori o a suo fratello Julian. Magari anche loro avevano sogni nel cassetto e si lasciavano trasportare dalle fantasie più remote, esattamente come lei. Forse... Di una cosa però era certa: se anche i muri potessero parlare, avrebbero un sacco di cose da raccontare!Ascoltò i rumori che arrivavano alle sue orecchie: il nitrito dei cavalli sul retro della casa, Julian che calciava il pallone, sua madre che gli raccomandava di prestare attenzione a non rompere un vetro, il verso di un koala su un albero. Di notte era diverso. C’era un silenzio inquietante, che ogni tanto le faceva paura. Lo sapeva, perché le era capitato di svegliarsi nel cuore della notte.(...)

(Il Segreto dei Colber: capitolo 1.)


Ad un certo punto, come se avesse trovato ciò che stava cercando, sul volto di sua madre apparve un’espressione di rabbia mista ad ansia. Sollevò la foto in alto, sotto la luce della lampada che pendeva dal soffitto, per poterla vedere meglio. Non era molto antica, perché non c’erano segni d’ingiallimento. Era solo leggermente rovinata lungo i bordi. Judy sprizzava curiosità da tutti i pori; chissà a che cosa o a chi era stata scattata quella foto che aveva provocato una reazione simile in Emy Colber!Sua madre estrasse qualcos’altro dalla scatola. Due fogli di carta. C’erano delle frasi scritte sopra. Una lettera, quasi sicuramente. Era davvero un peccato non poterla leggere. Avrebbe potuto chiederle di mostrarle il contenuto della scatola, ma lei non l’avrebbe fatto neanche a pagarla milioni. Si poteva guardare quelle foto e leggere quella lettera solo di nascosto.

(Il segreto dei Colber: Capitolo 3)


Il libro, come la scatola, non era ridotto male. La copertina era di pelle nera e ruvida e non recava né un titolo né un autore. Lo spolverò, cercò di far emergere qualche traccia, ma niente.- No, ho paura che non sia un libro – dichiarò Judy.- E cosa credi che sia? -- Potrebbe essere un diario -Lo aprì sulla prima pagina. Aveva ragione. In alto, in bella calligrafia, scritta in penna c’era la parola Diario. Sul fondo, in un angolo, erano riportate, stavolta in stampatello maiuscolo, due iniziali: M.J. Che fosse la proprietaria o il proprietario? In preda all’eccitazione, Judy lasciò scorrere le dita lungo tutte le lettere.- Cosa aspetti, leggi – incitò Macy, con una punta di impazienza.(...)

(Il segreto dei Colber: capitolo 5)

giovedì 5 febbraio 2009

Twilight


Ormai chi non ha letto questo libro e tutta la saga della Meyer?
E' davvero bellissimo e appassionante.

sabato 10 gennaio 2009

SE AVESSIMO UN PAIO D'ALI

Se avessimo un paio d’ali
potremmo sfuggire a certi
istanti
che non vorremmo vivere
mai.
Saremmo angeli
con gli occhi un po’ segnati
in fuga verso un infinito.

Ma io non ho quel paio d’ali
e allora guarderò il cielo
provando a regalargli
l’ultima luce del tuo sguardo
così chiunque l’osserverà stanotte
potrà vedere qualcosa di te.

Ricorderò lo stesso
anche se non è facile,
ricorderò comunque
perché ti hanno amato
e hai dato amore,
perché hai superato il dolore,
perché hai avuto coraggio
e la fede,
al contrario di me.
Ricorderò sempre
e ogni ricordo che il tempo
cercherà di bruciare
presto rinascerà dalla cenere.


CIAO NONNA

giovedì 11 dicembre 2008

Virginia Woolf



Virginia Woolf, English writer

(1882-1941)

lunedì 3 novembre 2008

INVECE NO - NUOVO SINGOLO DI LAURA

Forse bastava respirare, solo respirare un pò
fino a riprendersi ogni battito
e non cercare l’attimo, per andar via (non andare via)
perchè non può essere abitudine dicembre senza te,
chi resta qui spera l’impossibile

Invece no, non c’è
più tempo per spiegare
per chiedere se ti avevo dato amore
io sono qui e avrei da dire ancora, ancora

Perche si spezzano tra i denti
le cose più importanti, quelle parole
che non osiamo mai
e faccio un tuffo nel dolore,
per farle risalire portarle qui, una per una qui
le senti tu…pesano e si posano per sempre su di noi
e se manchi tu, io non so riperterle
io non riesco a dirle più

Invece no, qui piovono i ricordi
ed io farei di più, di ammettere che è tardi
come vorrei,
poter parlare ancora ancora

E Invece no, non ho più tempo per spiegare
avevo anch’io ( io) qualcosa da sperare
davanti a me
qualcosa da finire insieme a te.

Forse mi basta respirare
solo respirare un pò ...
Forse è Tardi, forse invece no.